Difficoltà (scala CAI): E
Dislivello (positivo, negativo): +370m, -333m
Quota (min, max): 264 m, 405 m
Distanza: 8,9 km
Tempo di percorrenza: 2.30 h
Fondo: tratti di sentiero, strade sterrate e strade asfaltate
Partenza: Amelia – Parco Cafiero Liberati
Arrivo: Sambucetole
Fonti d’acqua: Parco Cafiero Liberati, Località Convento dei Cappuccini
Punti d’interesse: Amelia, diga della Para, S. Giacomo de Redere (convento dei Cappuccini)
Parco/Sito Natura 2000: Monti Amerini ITIT5220008
Il percorso si snoda lungo la valle del Rio Grande e congiunge Amelia, centro principale del comprensorio, alla frazione di Sambucetole. Ripercorre per alcuni tratti il tracciato dell’Antica Via Amerina, strada preromana utilizzata dai romani per penetrare in Umbria, poi parte del Corridoio Bizantino. La partenza si trova poco fuori la città, presso il parco “Cafiero Liberati”, anche conosciuto come parco del Rio Grande. Prosegue poi lungo la valle del Rio Grande con continui saliscendi ma senza tratti particolarmente impegnativi; infatti la quota oscilla per la maggior parte del percorso tra i 300 e i 400 m, offrendo all’escursionista oltre a splendidi scorci panoramici anche elementi storici e naturalistici di notevole interesse. Il Rio Grande è un torrente a carattere stagionale, che con la diminuzione delle piogge registrata negli ultimi anni non è raro trovare anche giornate autunnali o invernali in cui l’acqua è del tutto assente. Questo dettaglio va tenuto in considerazione perché si attraversa subito dopo la partenza, a circa metà percorso e poco prima dell’arrivo, mentre il primo attraversamento avviene mediante un ponte di legno e il terzo con il passaggio su blocchi di cemento predisposti, per quello centrale non ci sono strutture predisposte per cui dopo piogge abbondanti l’attraversamento potrebbe non essere agevole.
Il primo chilometro si percorre all’interno del parco, con il colle di Amelia e le sue architetture medievali che sovrastano il percorso sulla destra. Lungo il percorso si trovano alcuni esemplari di alberi da frutta di varietà antiche, mentre lungo il corso del Rio Grande c’è la vegetazione tipica delle zone umide, come pioppi e salici. In questa zona, a seconda della stagione, si possono ammirare diverse varietà di uccelli acquatici. Prima di lasciare il parco attraversando il ponticello in legno si consiglia di proseguire per qualche decina di metri per poter ammirare la diga della Para, di probabile origine romana e ricostruita intorno al 1200, dove dopo alcuni giorni piovosi si forma una cascata molto suggestiva. Una volta lasciato il parco si attraversano alcuni campi poi risalendo un colle ci si immerge nel bosco e dopo due saliscendi si arriva al guado sul torrente, superato il quale si attraversa un prato e subito si risale il colle attraverso un bosco fino ad arrivare ad alcune case e al punto più alto del percorso dove si trova il convento dei Cappuccini, posto in una ammirevole posizione panoramica immersa nel silenzioso verde di un bosco. Costruito nel 1156 come ospizio per i pellegrini e gli ammalati, poi il complesso (noto come “San Giacomo de Redere”) passò ai frati Minori Cappuccini. Recentemente ampliato e ristrutturato può ospitare pellegrini e turisti. Nella chiesa si possono ammirare alcune tele pregiate e un notevole crocifisso ligneo posto nel coro. Si ridiscende per un breve tratto sulla strada asfaltata quindi si prosegue per una sterrata nel bosco e dopo aver attraversato nuovamente il Rio Grande si arriva agli impianti sportivi di Sambucetole, punto di arrivo.
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