Difficoltà (scala CAI): E
Dislivello (positivo, negativo): +300 m, -280 m
Quota (min, max): 456 m, 610 m
Distanza: 5,5 km
Tempo di percorrenza: 1.30 h
Fondo: principalmente mulattiera in piccola parte carrareccia e un piccolissimo tratto strada asfaltata
Partenza: parcheggio Area Archeologica di Carsulae)
Arrivo: Cesi
Fonti d’acqua: Fonte Caldarello (quasi sempre asciutta)
Punti d’interesse: Santa Caterina, Cesi
Parco/Sito Natura 2000: Monte Torre Maggiore IT5220013
Si parte dal parcheggio dell'area archeologica di Carsulae (460 m s.l.m.), importante città romana sorta su quella che poi divenne la Via Flaminia. A lato del parcheggio ci si immette sulla strada sterrata che conduce al Convento dell'Eremita. Al terzo tornante si lascia questa strada e si prende il sentiero sulla destra. Dopo un breve tratto semipianeggiante, si arriva ad un bivio con l'indicazione per l'eremo a destra. Si gira invece a sinistra e si inizia a salire con decisione in un bosco composto prevalentemente da lecci e faggi. Al termine si giunge al punto più alto del sentiero, denominato La Madonnuccia (625 m s.l.m.), in quanto su di una pietra è stata applicata l'immagine sacra. Si prosegue sulla destra in leggera discesa ed in breve si giunge ai ruderi dell’ex Convento di S. Caterina (550 m s.l.m). edificato intorno all’XI sec. su un insediamento di epoca preromana. La chiesetta di Santa Caterina di Poggio Azzuano attualmente è senza tetto, ma conserva quasi completamente intatte le mura perimetrali e l’abside. Da qui si scende su un’evidente carrareccia e, dopo poche decine di metri, si prende sulla sinistra un sentiero nel bosco con l'indicazione “Cammino dei Protomartiri Francescani”. Il percorso risale sino a giungere ad una radura dove ad un bivio si prende la destra lasciando il Cammino. L’ampia mulattiera inizia a scendere dolcemente superando un’interessante zona di Rosso ammonitico (Roccia calcareo-marnosa con numerosa presenza di fossili di ammoniti) e da lì a breve si giunge ad un antico abbeveratoio denominato "il Cardarello" (490 m s.l.m.). Si prosegue poi in direzione Sud con leggeri saliscendi in mezzo ad un bosco costituito prevalentemente da lecci, ginepri e corbezzoli e al termine di questo tratto ci si immette sulla strada asfaltata che conduce al Vocabolo S. Erasmo. Ora si prende a destra su asfalto per circa trecento metri e si giunge a Cesi (460 m slm). Questo centro di origine umbra risale al IV-V sec. a.C., epoca a cui risalgono le possenti mura poligonali che si trovano al di sotto dell’attuale abitato. Cesi fu poi nel Medioevo un importante centro in quanto capitale delle "Terre Arnolfe".
La montagna cesana è caratterizzata da un complesso sistema ipogeo naturale che comprende la grotta Eolia, visitabile turisticamente per una lunghezza di 150 m.
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